Cybersecurity e Giornalismo: come proteggere dati e fonti

6 Settembre
Dalle 10 alle 13
Biblioteca comunale di Tempio Pausania
Masterclass con Raffaele Angius

Dalle rivelazioni di Edward Snowden al caso Paragon — che ha visto diversi giornalisti italiani finire nel mirino di software di sorveglianza — il mondo dei media ha assistito a una crescita esponenziale dei rischi legati alla protezione del lavoro giornalistico, dei documenti e delle fonti.

Attraverso un approccio pratico e alcune nozioni fondamentali, questo workshop si propone di offrire a colleghi e colleghe l'opportunità di acquisire gli strumenti di base per proteggere se stessi e le proprie comunicazioni.

Come dimostrano i più recenti episodi che hanno coinvolto numerosi giornalisti — impegnati tanto nell’inchiesta quanto nella cronaca — la tutela dei propri asset digitali (comunicazioni, documenti, fotografie) non è più una competenza specialistica riservata a pochi, ma una necessità condivisa da chiunque operi nel campo dell’informazione.

In un mondo digitale e iperconnesso, il solo modo per continuare a esercitare la nostra professione “alla vecchia maniera” passa dalla riservatezza di fonti e contatti. Per farlo, è oggi indispensabile sapere come proteggersi in rete e conoscerne le minacce.

Contenuti

  • Come effettuare un threat model (modello di rischio personale)

  • Protezione dei propri dispositivi, dalla cifratura del disco all’uso dei password manager

  • Reti e telecomunicazioni: Vpn, Tor Browser e app di messaggistica sicure

  • Spyware: come funzionano davvero, chi può usarli, come proteggersi

  • Domande

Relatore

Raffaele Angius è un giornalista sardo. Lavora per la testata investigativa IrpiMedia e, nel 2020, ha co-fondato Indip, un giornale d'inchiesta basato in Sardegna. Si occupa principalmente di tecnologie di sorveglianza, protezione delle fonti, indagini ambientali e criminalità organizzata, collaborando stabilmente anche con Wired Italia. Nel 2016 ha ideato e realizzato con l'Espresso la piattaforma RegeniLeaks, per la raccolta di informazioni da fonti anonime sulle violazioni dei diritti umani in Egitto e sull'omicidio di Giulio Regeni. Da allora lavora come giornalista specializzato nei temi della sorveglianza e come consulente per numerosi progetti d'inchiesta dove sia richiesta una particolare capacità di protezione degli asset digitali. A tal proposito ha tenuto numerosi corsi per gli Ordini professionali, tra gli altri, in Umbria, Lombardia, Lazio e in Campania, con un percorso dedicato in particolare ai cronisti sotto scorta. È professore a contratto di Privacy e protezione dei dati nel Master in Data Protection, Cybersecurity e Digital Forensics dell'Università di Perugia.


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